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Il 23 Luglio 1914 PDF Stampa E-mail

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Il 23 luglio 1914, dopo l’attentato al principe Francesco Ferdinando II l’Austria-Ungheria inviò alla Serbia un ultimatum, in pratica è l’inizio della Prima Guerra Mondiale.  Le cause del primo conflitto mondiale, sono però altre e nascono decenni prima.

La guerra franco-prussiana del 1870-71 portò non solo alla fondazione di un potente e dinamico Impero Germanico, ma anche ad un’animosità tra Francia e Germania, causata dall’annessione a quest’ultima di Alsazia e Lorena, oggetto di contrasti e polemico per alcuni decenni successivi.

Sotto la guida politica di Otto Von Bismarck, la Germania si assicurò una nuova posizione in Europa, tramite l’alleanza con l’Impero Austro-Ungarico ed un’intesa diplomatica con la Russia.

Dopo le elezioni Guglielmo II riuscì ad ottenere le dimissioni di Bismarck.

Nei decenni seguenti, gran parte del lavoro dell’ex-cancelliere venne disfatto, quando Guglielmo non riuscì a rinnovare gli accordi con la Russia, consentendo alla Francia repubblicana l di concludere, tra il 1891 ed il 1894, di allearsi con l’Impero russo.

Tra il 1897 ed il 1900, Guglielmo intraprese la creazione di una marina militare capace di minacciare lo storico predominio navale della Gran Bretagna, favorendo l’Entente Cordiale anglo-francese la sua espansione, che portarono all’inclusione della Russia.

Negli anni ’80, la rivalità tra le potenze fu esacerbata dalla corsa alle colonie, che portò gran dei territori asiatici ed africani sotto la dominazione europea. Bismarck divenne un sostenitore dell’Impero d’oltremare, mentre la tensione anglo-tedesca per le acquisizioni della Germania in Africa e nel Pacifico minacciava di interferire con gli interessi strategici e commerciali della Gran Bretagna.

Il sostegno dimostrato da Guglielmo per l’indipendenza del Marocco dalla Francia ed il nuovo partner strategico della Gran Bretagna, furono le principali cause della Crisi di Tangeri del 1905.

Nel 1911, durante la seconda crisi marocchina, denominata Crisi di Agadir, la presenza delle flotte tedesche in Marocco mise nuovamente alla prova la coalizione Anglo-Francese.

Le aspirazioni nazionalistiche degli Stati balcanici erano in forte aumento: ogni Stato guardava alla Germania, Austria-Ungheria o alla Russia come un ipotetico supporto.

La nascita di circoli anti-austriaci in Serbia, nel 1908, contribuì ad un ulteriore crisi per l’annessione unilaterale della Bosnia ed Erzegovina da parte dell’Austria.

L’inizio della Prima Guerra Mondiale è convenzionalmente associato all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria del 28 giugno del 1914, ad opera del nazionalista serbo Gavrilo Princip, ma le vere origini della guerra sono da cercare altrove. Innanzitutto, nelle complesse relazioni tra le varie potenze europee che segnarono la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, principalmente nelle politiche di colonizzazione promosse dalle diverse nazioni.

Con il supporto della Germania, l’Austria-Ungheria il 23 luglio 1914 inviò alla Serbia un ultimatum in 15 punti, praticamente irrealizzabile, che doveva essere accettato nel giro di 48 ore. Il governo Serbo accettò tutte le richieste tranne una.

L’Austria-Ungheria il 25 luglio ruppe ogni relazione diplomatica e, tre giorni dopo, fece la propria dichiarazione di guerra tramite un telegramma inviato al governo serbo: era l’inizio della Prima Guerra Mondiale.

Il governo russo mobilizzò le sue riserve militari il 30 luglio, in seguito all’interruzione delle i comunicazioni telegrafiche tra Guglielmo II e Nicola II di Russia. Il 31 luglio, la Germania richiese che la Russia ritirasse le proprie truppe, ma il governo russo persistette.

La dichiarazione di guerra britannica contro la Germania avvenne il 4 agosto del medesimo anno.

Il piano tedesco, denominato Piano Schlieffen, prevedeva lo sferrare un colpo mortale alla Francia, per poi rivolgersi contro più lentamente contro l’esercito russo. Invece di attaccare la Francia direttamente, si decise di attaccare da nord.

La Germania sconfisse la Russia in una serie di battaglie conosciute come “Battaglia di Tannenberg”. Francia e Gran Bretagna riuscirono a fermare l’avanzata tedesca su Parigi nella Prima battaglia della Marna, nel settembre del 1914.

Gli imperi centrali furono costretti a combattere una guerra su due fronti.

AVVENIMENTI DEL PRIMO ANNO

L’inizio della 1 guerra mondiale, pensata come una guerra lampo, avviene nel 1914. Ecco i principali avvenimenti del primo anno della Grande Guerra raccolti nella cronologia del 1914 della Prima Guerra Mondiale:

28 giugno: il pretesto per lo scoppio della guerra fu dato, a Sarajevo, dall’assassinio dell’arciduca ed erede al trono Francesco Ferdinando e della moglie Sofia, da parte di un indipendentista slavo.

23 luglio: ultimatum austro-ungarico alla Serbia.

28 luglio: l’Austria e l’Ungheria dichiarano guerra alla Serbia.

1 agosto: la Germania dichiara guerra alla Russia.

2 agosto: l’Italia si dichiara neutrale, decidendo in questo modo di non partecipare al conflitto.

3 agosto: la Germania dichiara guerra alla Francia, invade il Belgio, mettendo in atto il  piano Schlieffen.

4 agosto: l’Inghilterra dichiara guerra alla Germania.

5 agosto: l’Austria, l’Ungheria ed il Montenegro dichiarano guerra alla Russia.

6 agosto: la Serbia dichiara guerra alla Germania.

12 agosto: l’Inghilterra e la Francia dichiarano guerra all’impero Austro-Ungarico.

23 agosto: il Giappone entra in guerra al fianco della Triplice Intesa.

26-30 agosto: Hindenburg e Ludendorff guidano le truppe tedesche alla volta delle armate Russe a Tannemberg.

9-15 settembre: la Germania vince sui russi nella zona dei Laghi Masuri.

3-13 settembre: battaglia della Marna. Von Falkenhayn sostituisce Von Molke.

8-12 settembre: le armate russe sconfiggono a Leopoli l’esercito austro-ungarico, dilagando in Galizia.

29 ottobre: gli ottomani attaccano la Russia, a fianco degli imperi centrali.

2-3 novembre: la Triplice Intesa dichiara guerra alla Turchia.

6 novembre: l’esercito austro-ungarico entra a Belgrado, che verrà liberata il 3 dicembre dalle armate serbe, dietro la guida del generale Putnik.

L’ITALIA ENTRA IN GUERRA

Il 23 maggio del 1915, l’Italia entra nel conflitto mondiale dichiarando guerra all’Austria-Ungheria e, 15 mesi più tardi, anche alla Germania. Il giorno seguente come primo atto dell’Italia in guerra, l’esercito Italiano  puntò i suoi cannoni contro le postazioni austro-ungariche, asserragliate a Cervignano del Friuli, città che fu la prima ad essere liberata poche ore più tardi.

Contemporaneamente, la flotta austro-ungarica bombardò Ancona. Lo stesso 24 maggio, morì la prima vittima italiana della Grande Guerra: Riccardo di Giusto.

Il comando delle forze armate italiane, affidato al generale Luigi Cadorna, ebbe come teatro l’arco alpino dallo Stelvio al mare Adriatico. Lo sforzo principale era sfondare il fronte: fu attuato nella regione della Valli Isontine, dove si svolse la stessa guerra di trincea che si verificò sul fronte occidentale.

La differenza più rilevante stava nel fatto che, mentre sul fronte occidentale le trincee erano scavate nel fango, su quello italiano erano ricavate dalle rocce e dai ghiacciai delle Alpi, anche ed oltre ai 3.000 metri di altitudine.

Durante i primi mesi dell’Italia in guerra furono sferrate 4 offensive contro gli austro-ungarici ad est.

  • Prima battaglia dell’Isonzo: 23 giugno – 7 luglio 1915.
  • Seconda battaglia dell’Isonzo: 18 luglio – 4 agosto 1915.
  • Terza battaglia dell’Isonzo: 18 ottobre – 4 novembre 1915.
  • Quarta battaglia dell’Isonzo: 10 novembre 1915 .

In questo periodo le perdite subite dall’Italia in guera ammontarono a più di oltre 60.000 morti e ad oltre 150.000 feriti, ovvero circa un quarto delle forze mobilitate.

Mentre nel febbraio del 1916 gli austro-ungarici ammassarono le proprie truppe in Trentino, l’11 marzo, per 8 giorni, si svolse la Quinta battaglia di Isonzo, che non portò però ad alcun risultato.

Verso la metà di maggio l’esercito austro-ungarico occupò tutto l’altipiano di Asiago, ma l’esercito italiano riuscì comunque a contenere l’offensiva.

Il 4 agosto ebbe inizio la Sesta battaglia di Isonzo, che portò 5 giorni dopo alla conquista di Gorizia, con un totale di 20.000 morti e 50.000 feriti.

L’anno si concluse con altre 3 offensive:

  • Settima battaglia dell’Isonzo: 14 settembre – 16 settembre 1916.
  • Ottava battaglia dell’Isonzo: 1 novembre 1916.
  • Nona battaglia dell’Isonzo: 4 novembre 1916.

Anche queste 3 battaglie, che causarono 37.000 morti e 88.000 feriti, non portarono comunque a conquiste significative.

L’ALLARGAMENTO DEL CONFLITTO

Ad un anno dall’inizio della prima guerra mondiale l’Italia decide rompere la propria neutralità e di entrare in guerra con le potenze alleate. Questo evento determinò l’allargamento del conflitto mondiale anche nella penisola italiana.

La 1° guerra mondiale si estese a 28 nazioni e l’allargamento del conflitto assunse presto una connotazione mondiale, nel 1917 entrano in guerra anche gli Stati Uniti d’America.

Ecco un riassunto dei principali episodi che caratterizzarono la Grande Guerra segnando l’allargamento del conflitto oltre i confini del continente europeo.

1914

28 luglio: l’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia.

1 agosto: la Germania dichiara guerra alla Russia.

2 agosto: le truppe tedesche occupano il Lussemburgo.

3 agosto: la Germania dichiara guerra alla Francia.

4 agosto: l’esercito tedesco invade il neutrale Belgio.

4 agosto: il regno Unito dichiara guerra alla Germania, poiché quest’ultima non aveva rispettato la neutralità belga.

20 agosto: le forze germaniche occupano Bruxelles.

23 agosto: l Giappone dichiara guerra alla Germania.

Settembre 1914: un patto di unità viene firmato da Francia, Gran Bretagna e Russia.

9 ottobre: Assedio di Anversa, che cede alle truppe tedesche.

1-5 novembre: l’Impero Ottomano entra in guerra dalla parte della Germania e dell’Austria-Ungheria.

1915

23 maggio: l’’Italia dichiara guerra all’Austria-Ungheria.

Ottobre: la Bulgaria entra in guerra dalla parte della Germania e dell’Austria-Ungheria.

1916

27 agosto: la Romania dichiara guerra all’Austria-Ungheria.

28 agosto: -l’Italia dichiara guerra alla Germania.

1917

24 febbraio: viene consegnato il Telegramma Zimmermann all’ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito, Walter H. Page. Tale documento dichiarava che l’Impero Germanico offriva la restituzione del Sudovest Americano al Messico, in cambio di una sua dichiarazione di guerra nei confronti degli Stati Uniti.

6 aprile: gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania.

14 agosto: la Cina dichiara guerra alla Germania.

LA BATTAGLIA DI CAPORETTO

E’ il terzo anno della prima guerra mondiale e il 24 ottobre del 1917, le forze gli austro-tedesche sfondarono il fronte dell’Isonzo a nord, accerchiando a Caporetto la Seconda Armata Italiana composto del Quarto corpo d’Armata ed il Ventisettesimo Corpo d’Armata, comandato dal Generale Badoglio, dando origine a quella che passerà ala storia come la battaglia di Caporetto.

L’esercito austro-tedesco avanzò per 150 km in direzione della Pianura Padana, raggiungendo Udine in 4 giorni.

La battaglia vide l’esercito italiano subire ingenti perdite umane e materiali: 350.000 soldati si diedero ad una ritirata scomposta, mentre 400.000 civili scapparono dalle zone invase. La disfatta di Caporetto provocò il crollo dell’intero fronte. La ritirata si fermò solo l’11 novembre dello stesso anno, sulla Linea del Piave.

In seguito alla disfatta subita nella battaglia di Caporetto, Cadorna venne sostituito dal Generale Armando Diaz.

Gli austro-tedeschi chiusero l’anno con le offensive sul Piave, sull’Altipiano di Asiago e sul Monte Grappa. L’esercito italiani fu costretto ad impiegare i Ragazzi del ‘99.

Gli austriaci si fermano in attesa della primavera del 1918, per sferrare un ulteriore attacco che li portò ad occupare la pianura veneta. Il 15 giugno e gli austro-tedeschi attaccarono con 66 divisioni.

La Battaglia del Piave, svoltasi dal 15 al 23 giugno del 1918, vide l’Italia resistere all’assalto austriaco. Agli inizi di ottobre, sferrò a sua volta un’offensiva il 23 ottobre, anche se in condizioni climatiche pessime.

Il 3 novembre i soldati italiani entrano a Trento, mentre i bersaglieri sbarcano a Trieste. Il giorno seguente la guerra dell’Italia giunse al termine.

La battaglia di Caporetto rappresenta l’evento chiave della guerra italiana. Coinvolse il fronte interno facendo riemergere i vecchi contrasti e le polemiche tra neutralisti ed interventisti.

Costrinse a rivedere la strategia offensiva, a riorganizzare l’economia di guerra su basi più solide.

Si trattò inoltre di una sconfitta che, oltre alle conseguenze militari, portò anche alla formazione di un nuovo governo.

La sconfitta fu talmente umiliante per l’Italia che il termine Caporetto è entrato nella lingua italiana come sinonimo di disfatta.

Le ragioni tecniche dello sfondamento sono note. Il comandante Luigi Cadorna si preparava ad un intervento in trincea nelle migliori condizioni possibili, Luigi Capello credeva invece che, in caso d’attacco, occorresse lanciare immediatamente una controffensiva strategica. Capello aveva ragione ma, alla vigilia dello sfondamento, ogni cambiamento era ormai impossibile.

Complessivamente, la disfatta di Caporetto costò all’esercito italiano:

  • 11600 morti
  • 30000 feriti
  • 265000 prigionieri
  • 3200 cannoni
  • 1700 bombarde
  • 3000 mitragliatrici
  • 300000 fucili.

 

 
Engles Profili 2010 - Pubblicazione a cura di Lykonos