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Campo di concentramento di Fabriano PDF Stampa E-mail
Fabriano
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A Fabriano venne allestito nell’ottobre del 1940 un campo di concentramento maschile in una parte del Collegio Gentile, in Via Cavour 38, di proprietà della chiesa. Precedentemente i locali erano stati utilizzati come caserma e una parte dello stabile continuò a essere usata come convitto. L’edificio fu adattato per ospitare circa cento persone. All’inizio ospitò internati ritenuti “pericolosi” e dopo l’arrivo degli jugoslavi il 5 maggio del 1942 raggiunse 84 presenze.

Le condizioni di vita degli internati erano pessime, peggiori rispetto a quelle dei campi maceratesi, sia perché vi era una sorveglianza speciale dovuta alla presenza di internati ritenuti pericolosi, sia per la mancanza di un impianto di riscaldamento, delle docce, dell’infermeria, sia per il particolare rigore nell’applicazione delle prescrizioni tanto che gli internati non potevano uscire ed era concesso loro solo di prendere aria nel piccolo cortile interno. Alcuni internati furono utilizzati per i lavori di ripristino manutenzione stradale e edile nella zona. La situazione igienico sanitaria era assai precaria e furono disposte vaccinazioni antitifiche e antivaiolose.

Il 15 settembre del 1943, dopo la liberazione dei 57 internati ancora presenti, il campo venne chiuso. Il campo funzionò durante il periodo della RSI per l’internamento di renitenti alla leva, partigiani, lavoratori coatti e per gli internati che venivano nuovamente catturati nella provincia di Ancona.

Il bombardamento di Fabriano avvenne l’11 gennaio del ’44 e produsse ingenti danni alla città e numerosi morti.

 
Engles Profili 2010 - Pubblicazione a cura di Lykonos