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Articoli pubblicati nel 1924 su L'Unità PDF Stampa E-mail


Cara Unità,

La risposta alla domanda se si deve rientrare alla Camera credo che sia da darsi dopo la riapertura della Camera, quando le Opposizioni dovranno per forza uscire dalla loro nebulosa fraseologia e verranno così a chiarire la loro posizione nel paese. Certo che se le Opposizioni continueranno ad agire sui fogli dei loro giornali non potremo anche noi starcene inerti aspettando che il duce si persuada che è venuta l’ora di andarsene. Non è il duce che bisogna far persuaso, ma è la massa che è necessario far certa che solo la sua preparazione e la sua entrata in scena potrà vincere il governo fascista…e amendolino: ed ecco che di fronte alla nullità dell’Opposizione sorgono i Comitati operai e contadini: ma la nostra parola che certamente non può essere detta sulle piazze dovrà innalzarsi là dove migliaia di proletari ci hanno portati: a Montecitorio. Per noi tanto è stare in una Camera apertamente dittatoriale e fascista, quanto in una Camera ipocritamente costituzionale e amendolina: è questione di saper lavorare comunisticamente nell’una e nell’altra.

Fabriano 20-10-24 


Cara Unità,

La sezione agraria è costituita e va bene; ma non deve essere una qualunque agenzia di recapito di informazioni, sebbene anche, e specialmente, una sezione politica classista e rivoluzionaria aderente all’Internazionale comunista dei contadini le cui linee furono tracciate da Lenin, il nostro pratico più grande; deve essere un movimento coordinato al nostro Partito politico perché se il problema del P.C.I. è essenzialmente agricolo nel Sud lo é anche eminentemente nelle altre regioni in ispecial modo nel centro e quindi diventa un problema nazionale da valorizzarsi moltissimo; sezione agraria diretta dal Partito Comunista italiano questo deve essere per noi ben chiaro perché se nel 20-21 i contadini - almeno nelle nostre parti -sono rimasti lontani dal movimento operaio quando questo cercava opporsi alle squadre armate della borghesia, è stato pel fatto che non avevano avuto dal partitone direttive classiste rivoluzionarie e si allontanavano e non si incontravano in nessuna agitazione operaia; ed è per questo anche che il Partito Popolare che li organizzava ed in qualche parte li difendeva strenuamente contro i padroni conserva anche adesso nello sfaldamento delle associazioni agricole, un’efficienza numerica di contadini.

Il contadino è nostro, deve essere nostro, anche se può rimanere coll’Unione Meridionale o col Partito dei Contadini, e quindi il compito più importante del nostro Partito Comunista è di coordinare il movimento agricolo al movimento operaio il più che sia possibile propagandando diffusamente la tattica dei comunisti per la terra ai contadini; non si deve verificare più lo sconcio del 20-21 quando i contadini aiutavano gli operai nella difesa contro il fascismo standosene in disparte, ma ciò è questione di mancanza di spirito classista ed il compito d’infonderlo spetta alla sezione agraria comunista.

Fabriano 4 settembre 1924

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Engles Profili 2010 - Pubblicazione a cura di Lykonos