Dislocazione dei gruppi partigiani |
Dalla tesi di Daniela Chiorri, “Aspetti e sviluppi della Resistenza nel Fabrianese”
da “sm900″ storia Marche novecento I primi raggruppamenti partigiani si formarono nella zona di Genga, Poggio San Romualdo, Nebbiano, Barucce, San Donato e Collamato. I distaccamenti si chiamavano Lupo, Tana, Tigre, guidato quest’ultimo da Egidio Cardona e operarono prevalentemente azioni di sabotaggio e di disturbo su strade e ponti, attacchi alle caserme e alle linee e alle stazioni ferroviarie. L’azione militare più importante della resistenza locale avvenne ad Albacina il 2 febbraio 1944, allorché i partigiani dei gruppi Lupo e Piero, che operavano nell’alta valle dell’Esino, bloccarono un treno carico di reclute nella stazione di Albacina e dopo aver attaccato e sopraffatto la scorta aprirono il treno rimandando a casa tutte le reclute destinate al fronte meridionale nella zona di Pescara (circa seicento uomini). L’offensiva tedesca contro i partigiani per liberare le strade verso il nord arrivò a toccare anche la zona di Fabriano, in particolare vennero attaccate le zone montane di Serra San Quirico e di Fabriano e dell’arceviese. Il 22 aprile 1944 morì Engles Profili una figura di spicco della Resistenza nel fabrianese. Era stato arrestato il 16 in via Serraloggia e successivamente interrogato e torturato. Non essendo riusciti a farlo parlare i fascisti lo fucilarono e poi gettarono il corpo in una scarpata sulla strada nazionale 76 nei pressi di Cancelli di Fabriano. In giugno il gruppo Maggini con la collaborazione del Patrignani e dei Lupi di Serra occupò Genga scontrandosi con i tedeschi, vennero interrotte le linee telefoniche e telegrafiche; venne inoltre interrotta dai Lupi di Serra la ferrovia per Matelica nei pressi di Cerreto d’Esi. Il 9 giugno a Vallina di Fabriano il gruppo Tigre subì un pesante attacco dei tedeschi e rimasero uccisi cinque partigiani. La città fu liberata il 13 luglio 1944.
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